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Comunicato 24/4/2012

 VIVISEZIONE O SCIENZA
Nessuna sperimentazione condotta su di una specie può essere
estrapolata a nessuna delle altre, uomo compreso.

“Il fatto che la stessa sostanza possa essere dichiarata ‘inoffensiva’ o ‘cancerogena’ a seconda della specie
animale utilizzata, fa della sperimentazione animale lo strumento ideale per commercializzare ogni tipo
di prodotto, anche se pericoloso,e permettere a tacere le vittime che osassero fare causa al produttore”
Claude Reiss,
direttore emerito CNRS- Parigi, pres Antidote-Europe.

 Il Comitato Scientifico EQUIVITA presenta la campagna
“La Sperimentazione Animale è come il lancio di una monetina”

insieme alla LEAL, Lega Antivivisezione.

 

 

Il Comitato Scientifico EQUIVITA (già CSA, Comitato Scientifico Antivivisezionista), promosso dal “Fondo ‘Imperatrice Nuda’ contro la sperimentazione animale” dedica con orgoglio questa campagna al suo passato presidente Pietro Croce e al passato presidente onorario Hans Ruesch, che hanno gettato le basi del movimento antivivisezionista mondiale, offrendo all’umanità i loro studi scientifici e storici ai quali hanno dedicato una vita intera.
Il nuovo pensiero scientifico oggi emergente, che condanna i test su animali in quanto ‘cattiva scienza’, è quello di Hans Ruesch ( il cui nome figura tra quelli di B. Shaw, Stendhal, Pascal, Orwell, Proust, Kennedy e molti altri che hanno segnato la storia nell’antologia per l’Università americana di Stuart e Terry Hirschberg “Dal passato al presente: le idee che hanno cambiato il Mondo”) e di Pietro Croce.
E’ il pensiero sul quale si stanno allineando sempre più le maggiori istituzioni scientifiche mondiali.

Quali portavoce di questi grandi maestri e della società civile, che oggi in Europa esprime a gran voce il suo sdegno crescente contro le atrocità della vivisezione, pretendiamo, come d’altronde facciamo da circa 30 anni :

  • il rispetto dei diritti umani, relativi alla salute e all’ambiente
  • il rispetto dei principi etici basilari (e il comune sentire) fondamento di ogni democrazia.

Vi proponiamo, a tale proposito, alcuni passaggi del libro “Vivisezione o scienza” di Pietro Croce (primario anatomopatologo dell’ospedale L. Sacco di Milano; libero docente Univ. di Milano; membro College of American Pathologists).

“L’aver creduto che l’estrapolazione dall’animale all’uomo fosse legittima è la causa principale degli insuccessi e, talvolta, delle catastrofi che ci vengono inflitte dalla medicina moderna […] L’antivivisezionismo non è zoofilia, ma preoccupazione per i propri simili. [… ]
Preferisco chiamare ‘scientifici’ i metodi che altri chiamano ‘alternativi’, perché danno il massimo di esattezza con il minimo di errore.[…] La cultura antivivisezionista è molto più scientifica di quella millantata dai vivisezionisti, che non si rendono conto del medioevo culturale nel quale vivono ed operano.
Alcuni di loro ammettono: è vero che sperimentare sull’animale non ci dà la certezza, ma ci dà almeno l’indicazione che la strada è giusta, che vale la pena continuare. ‘Indicazione’ significa ‘informazione incompleta, orientativa’. Effettivamente un’informazione incompleta può essere anche utile, ad una condizione però: che sia giusta […] Ma in nessun caso può essere considerato utile, anzi è fuorviante, un metodo che fornisce indicazioni le quali solo per caso talvolta collimano con la direzione giusta.
[…] In realtà il vivisezionista non dovrebbe dire ‘che cosa date alla scienza al posto della vivisezione?’ ma piuttosto ‘che cosa date a me?’. Certo egli perde un facile modo di farsi titoli, pubblicazioni, carriera, danaro; la possibilità di compiacere i potenti sostenendo una tesi, oppure, con la stessa disinvoltura, la tesi opposta, per mezzo di ‘inconfutabili’ esperimenti.
Esistono varie possibilità di ricavare dati inconfutabili su qualsiasi argomento, usando le varie specie di animali: basta scegliere quella giusta.

Qualche esempio tra i mille possibili:

  • C’è qualcuno interessato a dimostrare che Amanita phalloides è un ottimo fungo mangereccio? Basterà scegliere il coniglio e somministrargli il fungo per pranzo e cena.
  • Qualcuno vuol mandare in malora i coltivatori di agrumi? Avveleniamo gatti e conigli con il succo del limone, quel succo che dà profumo alle nostre mense.
  • Vogliamo cancellare dalla farmacopea la penicillina? Diamola alla cavia o al criceto: moriranno in un paio di giorni.
  • Si vuole convincere il consumatore di scatolame che la tossina botulinica è innocua? Si somministri al gatto un cibo che la contenga: si leccherà i baffi. Diamola, invece, al suo avversario storico, il topo: cadrà fulminato.
  • Ecc. ecc.”

 

Per informazioni:

Comitato Scientifico EQUIVITA
:

Via P.A. Micheli, 62 – 00197, ROMA

+ 39.06.3220720, + 39.335.8444949

Email: [email protected] - www.equivita.org

 



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