Percorso
Banners_en
Gogodigital Paypal Donation_en
Inoltriamo:
COMUNICATO-stampaWWF Italia 6.01.2020
EMERGENZA INCENDI IN AUSTRALIA
INCENDI, WWF: CIRCA 8MILA KOALA DISPERSI NELLE FIAMME E GIA’ PERSO IL 30% DELLA POPOLAZIONE
Quasi 500 milioni di animali uccisi dalle fiamme.
Ora si teme che intere specie animali e vegetali possano andare perdute per sempre.
Serve impegno forte e urgente dei governi per limitare il riscaldamento globale a 1,5°C
È sempre più grave l’allarme incendi in Australia. Nel Nuovo Galles del Sud e nel Victoria è stato dichiarato lo stato di emergenza: siamo davanti ad alcuni dei più pericolosi e catastrofici incendi che l’Australia abbia mai visto. Solo nel Nuovo Galles del Sud sono stati bruciati più di 4 milioni di ettari, pari al doppio della Lombardia, e il numero aumenta. Secondo le ultime stime dell'Università di Sydney, circa 480 milioni di mammiferi, uccelli, rettili e altri animali sono morti a causa dei devastanti incendi boschivi del 2019, mentre nelle Blue Mountains solo a novembre e dicembre è andato bruciato il 50% delle riserve naturali.
Si stima che siano circa 8.000 i koala dispersi nelle fiamme, che nella costa nord del New South Wales hanno già ucciso circa il 30% dell'intera popolazione di questa specie. Una notizia gravissima, dato che in tutta la regione-prima che iniziassero gli incendi- i koala erano solo circa 28.000. La maggior parte dei koala della costa orientale australiana, infatti, vive all'interno del "Triangolo dei Koala", regione in cui la specie potrebbe estinguersi in soli 30 anni.
A causa del cambiamento climatico, gli incedi diventeranno ancora più frequenti e si teme che intere specie animali e vegetali endemiche dell’Australia, possano andare perdute per sempre. Anche Kangaroo Island, l’isola dei canguri nonché meta molto ambita dai turisti, è stata evacuata per l’emergenza incendi: un altro scrigno di natura divorato dalle fiamme che nessuno potrà più vedere come prima.
Chi sono i colpevoli degli incendi?
“Primi tra tutti la siccità e le temperature bollenti, causate dal riscaldamento globale, che hanno trasformato le foreste in prede facilmente divorabili dalle fiamme”. A spiegarlo è Isabella Pratesi, direttore del programma di Conservazione del WWF Italia, che in questi giorni si trova in Tasmania. Proprio lì, a più di 400 chilometri dalle coste australiane, nei giorni scorsi il cielo è coperto di fumo. “Gran parte della Tasmania è stata avvolta dal fumo degli incendi della costa orientale dell’Australia. La portata della devastazione è enorme e il vento ne porta la testimonianza fino in Nuova Zelanda- spiega Isabella Pratesi-. In Australia stanno bruciando le ultime foreste naturali di eucalipti e ad andare in fiamme non sono solo questi straordinari alberi con i koala, ma anche opossum, canguri grandi e piccoli, wallaby, wombat, ornitorinchi ed echidna”.
“È vero che gli incendi in Australia fanno parte dei processi ecologici- aggiunge Isabella Pratesi-. Ma quello che sta succedendo oggi è di una portata completamente diversa e in un contesto del tutto trasformato. A bruciare sono gli ultimi tasselli di ecosistemi naturali a cui non possiamo assolutamente rinunciare”.
Già questo rapporto del governo Australiano che risale al 2009 indicava come “le proiezioni climatiche modellizzate mostrano che gran parte dell'Australia meridionale potrebbe diventare più calda e secca. Tale previsione suggerisce che, entro il 2020, i giorni di pericolo di incendio estremo nel sud-est dell'Australia potrebbero verificarsi dal 5 al 65% in più di quanto non avvenga attualmente”.
Ora è necessario un impegno forte e urgente dei governi per contrastare i cambiamenti climatici e, per evitare che gli impatti siano ancora più violenti, dobbiamo limitare il riscaldamento globale a 1,5°C e quindi azzerare le emissioni di CO2 ben prima del 2050.
Roma, 6 gennaio 2020
COMUNICATO STAMPA
EQUIVITA
17.9.2019
Risposta all’appello
SALVIAMO LA RICERCA BIOMEDICA ITALIANA
Il Comitato Scientifico EQUIVITA condivide in pieno le finalità di chi si batte per “SALVARE LA RICERCA BIOMEDICA ITALIANA” in un momento in cui tanti nuovi problemi sono emersi per la salute e per l’ambiente che ci circonda.
EQUIVITA ha da tempo promosso, per un migliore controllo della salute umana, la creazione di un tavolo di confronto scientifico. Questo dovrebbe riunire:
(1) Da un lato gli scienziati che, pur essendosi formati sul modello animale, coltivano un dubbio su di esso. Essi lo confrontano tale metodo con I metodi moderni, assai più veloci, più esaustivi, più economici e sopratutto più affidabili nelle risposte.
(2) Dall’altro lato gli scienziati che anch’essi si sono formati usando il modello animale e non riescono – al momento – a vedere le immense nuove possibilità che si profilano nella ricerca.
Fino ad oggi il primo dei due gruppi ha sempre creduto in un confronto pacato e sereno, e lo ha proposto più volte, senza che la proposta fosse presa in alcuna considerazione.
Il secondo gruppo è riuscito invece con abile strategia ad evitare un confronto su basi scientifiche conil primo gruppo, definendolo con la qualifica di “animalisti”, categoria che tra i suoi aderenti comprendeva, in un tutt’uno: gli scienziati del primo gruppo, i difensori dei diritti degli animali (sia quelli molto corretti che quelli che purtroppo sono talvolta poco corretti nelle loro manifestazioni).
Risultato : si è sempre parlato molto erroneamente della contrapposizione tra “scienziati” ed “animalisti”, mettendo spesso in evidenza le pecche di alcuni animalisti.
Il Comitato scientifico EQUIVITA,(che appartiene al primo gruppo) ha deciso che ciò non deve avvenire mai più. Chi vuole parlare di valore scientifico del modello animale è pregato di confrontarsi con il mondo scientifico.
EQUIVITA ha infatti come fine primario la ricerca del migliore nuovo percorso della ricerca biomedica. Non poche sono le statistiche che ci fanno capire come l’utilità del modello animale debba essere quantomeno rivalutata, rapidamente rivalutata.
La documentazione scientifica disponibile cresce a vista d’occhio.
EQUIVITA rilancia dunque l’appello proposto anche da Giulio Giorello e da Corrado Sinigaglia sulle pagine del Corriere della Sera, a favore di una discussione strettamente scientifica, anche ad ampio raggio, sull’opportunità di ricorrere oggi al modello animale nella ricerca biomedica.
Vi è gia un buon numero di scienziati disponibili a venire dall’estero per parteciparvi , consapevoli che
“Ogni disputa scientifica e’ un’occasione per crescere.”
Per informazioni: 335.8444949
COMUNICATO EQUIVITA - OSA
6 agosto 2019
-----------------------------------------
Sperimentazione animale
I toni per discuterne
Sei macachi destinati a una lunga, invasiva, multimilionaria sperimentazione di laboratorio hanno riacceso, proprio in queste settimane, il dibattito sui test animali: sono davvero indispensabili? O sono invece inutili e inutilmente crudeli, un retaggio del passato sul quale urge voltare pagina?
I professori di filosofia della scienza Giulio Giorello e Corrado Sinigaglia, sul Corriere della Sera del 25 luglio scorso hanno lanciato un guanto di sfida nel campo degli animalisti: stigmatizzando i toni ingiuriosi, l’approssimazione e i moralismi dei loro “avversari”, hanno nel contempo riaffermato la necessità e la liceità di discutere di sperimentazione animale, purché nei toni e nelle sedi appropriate.
A noi che “sostenitori accesi dell’animalismo” non siamo, a noi che da quando siamo nati opponiamo alla sperimentazione animale argomentazioni di natura scientifica (ci chiamiamo Comitato Scientifico EQUIVITA e Associazione medico scientifica Oltre la Sperimentazione Animale/OSA) questa sfida non può che far piacere.
Il guanto è raccolto. Ci siamo. E non sarà difficile trovare le sedi appropriate. Un dibattito serio, preciso, scientifico, sull’utilità e la liceità della sperimentazione animale: è ciò che da sempre auspichiamo. Se Giorello e Sinigaglia non sono isolati avamposti, siamo certi che il confronto da essi auspicato sarà di estremo interesse per tutti.
Comitato Scientifico EQUIVITA
Associazione medico-scientifica OSA, Oltre la Sperimentazione Animale
Qui di seguito: le posizioni di Equivita-Osa
Intervento di risposta di Equivita e OSA
pubblicato dal Corriere della Sera il 5.8.2019, pag.29, in “INTERVENTI E REPLICHE”,
in risposta all’intervento di Giulio Giorello e Corrado Sinigaglia del 25.7.19
Sperimentazione animale, i toni per discuterne.
Il Comitato scientifico EQUIVITA e l’Associazione medico-scientifica Oltre la Sperimentazione Animale (OSA), esprimono accordo con Giulio Giorello e Corrado Sinigaglia: i toni ingiuriosi non giovano alla causa della libertà civile. Essi auspicano dunque che si possano vagliare con pacata accuratezza non solo gli argomenti di chi, come Sinigaglia, ha profonda familiarità con la ricerca su animali, ma anche quelli di chi coltiva il dubbio, non quale “animalista”, ma quale ricercatore informato sulle tante problematicità emergenti nel settore, in cui sono reperibili metodologie nuove, impensabili anche solo vent’anni fa.
Il dubbio è il sale della scienza.
Ogni disputa scientifica è un’occasione per crescere. EQUIVITA e OSA raccolgono e ripropongono gli interrogativi via via emergenti in materia di ricerca su animali, a firma di prestigiosi rappresentanti della comunità scientifica internazionale, in numero ormai ragguardevole, consultabili da chiunque sul sito Pub Med (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc)
Alzheimer, Parkinson, Depressione, Cancro e la stessa tossicologia, sono oggi argomento di riflessione anche per chi si è formato alla scuola del modello animale e opera con esso: il bisogno di voltare pagina si afferma di pari passo con l’emergere di nuovi strumenti di conoscenza e d’indagine: “Chi ottant'anni fa pensava che l’uomo e gli animali reagissero più o meno allo stesso modo a farmaci e malattie, va scusato. Ora non più”, si legge nell’analisi che tre ricercatori americani, Ray Greek (Americans for Medical Advancement), Annalea Pippus (avvocato e psicologa) e Lawrence Hansen (docente alla University of California, nella top list del Journal of Alzheimer Disease per il suo contributo alle neuroscienze) hanno dedicato alla necessità di un cambio di paradigma nella ricerca biomedica: The Nuremberg Code (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3532312)
Ben venga allora l’invito a trovare sedi opportune per “discussioni, anche ad ampio raggio, sull’opportunità della sperimentazione animale” avanzato da Giorello e Sinigaglia.
Restiamo in attesa.
Fabrizia de Ferrariis Pratesi - Comitato Scientifico Equivita
Maria Concetta Digiacomo – OSA, Oltre la Sperimentazione Animale, Associazione medico-scientifica
Comunicato EQUIVITA
16.3.2019
Infine un vento di speranza
Greta Thunberg - la sedicenne svedese armata di immensa ostinazione nel coinvolgere gli adulti ad AGIRE per salvare il mondo dai cambiamenti climatici - è oggi la sola speranza per tutti noi di sopravvivenza della specie umana.
Data l’indifferenza - e talvolta perfino il rifiuto e l’ostilità - dei dirigenti politici di tutto il mondo, Greta è la sola volontà positiva, il solo spiraglio di luce per il nostro futuro e per quello di tutto ciò che oggi vive.
Davanti agli studi e alle avvertenze degli scienziati, che ci danno soltanto 11 anni di tempo non certo per ritornare al clima precedente (essendo la temperatura media del pianeta già salita di oltre un grado), ma per arrestare il riscaldamento previsto, Greta, che aveva 15 anni, ha pensato “cosa posso fare io?” e dopo aver pensato… ha fatto.
Senza azioni di violenza ma con tanti sacrifici per il bene di tutti, è riuscita a radunare ieri alcuni milioni di persone in una manifestazione pacifica globale realizzata da tutti gli studenti del mondo.
Un successo che si può valutare - ma solo un poco - con il servizio del Corriere della Sera e di qualche altra testata nelle edizioni odierne (che hanno riscattato l’inadeguatezza dei TG del 15 marzo sera). Sul Corriere una foto su due pagine (una era troppo stretta) riprende comunque solo una parte della smisurata folla di ragazzi che a Roma, da Piazza Venezia, tutt’intorno all’altare della Patria, ha invaso il centro, la via dei Fori Imperiali e la via del Teatro Marcello, una folla che è stata definita di 30.000 o addirittura solo di 20.000 ma era di numero assai, assai maggiore (forse di 100,000 come a Milano) e avrebbe potuto essere ripresa soltanto dall’elicottero…
Mai si era vista prima di ora una simile straordinaria ondata di ragazzi sorridenti e pacifici, che con i loro mille cartelli colorati cercavano di far capire, senza parole di odio, ai nostri governanti che “la terra è una sola: non esiste una terra B”. Hanno preso la parola rappresentanti della scuola elementare, della scuola media, della scuola superiore e dell’Università. Musiche e canti hanno accompagnato l’intera mattinata dalle 10:30 alle 14:00.
Questo spettacolo, per la prima volta nella storia universale, si è replicato ieri nel mondo intero. Hanno aderito 123 movimenti studenteschi di 98 Paesi, vi sono stati 2052 cortei studenteschi nelle piazze delle maggiori città di tutto il mondo!
Mentre tra gli adulti si susseguono le spaccature nelle Unioni (come il Brexit nella UE), negli Stati, nei partiti e nelle correnti, Greta ha costruito in pochissime settimane un movimento di solidarietà globale che travalica tutto e tutti per mirare al solo problema di massima emergenza: la sopravvivenza del pianeta e quello delle prossime generazioni.
Tre Parlamentari norvegesi la hanno già candidata per il Nobel 2019 per la Pace.
Il Comitato Scientifico EQUIVITA ritiene che se il movimento di Greta (che non è manovrato da altri, come le persone gelose/invidiose insinuano… e questo avviene sempre davanti ai successi imprevisti) riuscirà a fermare I cambiamenti climatici, essa meriterà senz’altro il Nobel per la Pace, ma anche qualcosa di più.
Comunicato EQUIVITA
15.3.2019
Candidatura al Nobel per la Pace per Greta Thunberg
e
FridaysForFuture per salvare il Pianeta
Oggi la più grande manifestazione studentesca che si ricordi
(a Roma: raduno alle ore 11:00 a Piazza Madonna di Loreto)
Oggi
I giovani di 1.325 città del mondo in 98 Paesi
disertano le aule per dire agli adulti: “Agite immediatamente
per salvare il pianeta con la sua preziosa biodiversità e con tutto il Creato
dai CAMBIAMENTI CLIMATICI
e per invertire la rotta di uno stile di vita che provoca la morte di nove milioni di persone ogni anno e che cancella il futuro di TUTTI noi giovani: siamo pronti ad impegnarci nello studio, ma prima dobbiamo garantire la nostra sopravvivenza”.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Greta Thunberg alll’età di 15 anni è riuscita con le sue sole forze di persuasione (nessuno sta dietro di lei se non la sua perseveranza) a convincere il Parlamento svedese e poi quello Europeo, e infine il mondo intero, ad ascoltare il suo Appello disperato, senza usare parole morbide.
FridaysForFuture il movimento da lei creato, si raduna in ogni parte del mondo TUTTI I VENERDI già da varie settimane.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
3 Parlamentari norvegesi hanno proposto Greta Thunberg, per il Nobel per la Pace e il Comitato Scientifico EQUIVITA sottoscrive in pieno questa candidatura.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Ecco quello che Greta ha detto ai nostri parlamentari a Bruxelles:
“Dite di amare I vostri figli più di ogni altra cosa, eppure rubate il loro futuro sotto ai loro occhi. Parlate di andare avanti con le stesse cattive idee che ci hanno portato a questo disastro, mentre la sola cosa ragionevole da fare è tirare il freno di emergenza.
Non siete abbastanza maturi per denunciare la situazione attuale del pianeta e lasciate a noi anche questo fardello.
La nostra civiltà è stata oggi immolata per dare a pochissime persone la possibilità di continuare a fare moltissimi soldi. Infatti la nostra biosfera viene sacrificata per consentire a pochi, in paesi come il mio, di vivere nel lusso; ma sono le sofferenze di molti che pagano il lusso di pochi.
Voi dovete iniziare a studiare quello che può essere fatto e non quello che è “politicamnte corretto fare” !
Voi ora siete a corto di scuse e noi tutti siamo a corto di tempo.
Siamo qui per farvi sapere che il cambiamento sta arrivando , che vi piaccia o no e che il vero potere è quello della gente.
Dobbiamo lasciare I combustibili fossili sotto terra e dobbiamo mettere in primo piano l’EQUITA’, la giustizia.
Se le soluzioni sono tanto difficili dovremo cambiare l’intero sistema”.
Vedere su YOU TUBE o FACEBOOK molto di più …