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Comunicato EQUIVITA 31.07.2017
A PROPOSITO DEL DECRETO SUI VACCINI
"Paradossalmente le vaccinazioni hanno
portato ad una modificazione della
struttura del nostro sistema immunitario.
Cioè: evitiamo di prendere quella malattia, ma
restiamo più facilmente attaccabili da altre
Ferdinando Aiuti.
Il Comitato Scientifico EQUIVITA, da molti anni attivo nel condannare un uso improprio dei vaccini, esprime il suo totale dissenso per il "decreto Lorenzin" appena approvato.
EQUIVITA ribadisce che all'interno del vasto movimento di dissenso scatenato da questa precipitosa decisione (presa solo in Italia e sotto la spinta mediatica di presunte ma non reali "epidemie" in atto) esso non intende esprimere un NO o un SI ai vaccini.
EQUIVITA intende denunciare che è stato violato il diritto dei cittadini a:
1) Una libera scelta terapeutica espressa nella Costituzione italiana, come pure nella Carta europea.
2) Una corretta informazione che illustri tutti gli aspetti sia negativi, sia positivi, dei vaccini; in particolare gli aspetti negativi di una dose massiccia di vaccini effettuati su bambini in tenera età, il cui sistema immunitario non è ancora formato (e sui quali non è richiesta nè viene mai eseguita alcuna indagine preventiva di tollerabilità).
Non è stata ad esempio diffusa alcuna statistica sui danni fino ad ora documentati (in seguito alla legge approvata nel 1992 che prevede il rimborso per danni da vaccino, il numero delle richieste ammontava a circa 30.000 già nel 1996).
Viene infatti regolarmente censurata la pubblicazione di studi svolti negli ultimi anni da importanti scienziati su tale argomento (vedi studi del dott. Gerhard Buchwald, del dott. Stefano Montanari, della Prof.ssa Gatti, e molti altri), nei quali si evidenzia che, come per tutti i medicinali, esistono importanti e gravi effetti collaterali negativi, in modo particolare quando si somministrano contemporaneamente diversi vaccini (maggiore il numero di vaccini fatti insieme, maggiore il rischio).
3) Una corretta informazione sul fatto che i vaccini non sempre migliorano la sicurezza collettiva, impedendo la trasmissione della "loro" malattia (ad esempio, l'attuale vaccino antipolio non impedisce tale trasmissione). Oppure sul fatto che alcune malattie per le quali viene introdotto l'obbligo non sono comunque trasmissibili (ad esempio: il tetano). Il concetto della "immunità di massa" è dunque spesso errato e contribuisce ad una falsa informazione. Si tende invece a tacere il fatto che i vaccini hanno talvolta l’effetto di tenere in vita malattie già scomparse (vedi punto 2 del Comunicato Equivita di oltre 4 anni fa che segue).
Perchè dunque oggi questa legge? Vi riproponiamo il comunicato EQUIVITA del 11.12.12, che spiega varie cose. Dal 2012 l'Italia è stata scelta per essere un centro di ricerca per la creazione di nuovi vaccini, ma anche quale luogo per il lancio (o fase sperimentale) di una nuova politica vaccinale globale, concordata con le aziende produttrici ...
COMUNICATO EQUIVITA 11.12.12
Un investimento molto discutibile
Dopo lo scandalo dei "vaccini Novartis" ritirati dal mercato ma oggi nuovamente autorizzati in Italia, una nuova polemica si profila, anzi è già in corso, contro l'azienda farmaceutica che fa parte delle 5 case farmaceutiche maggiori del mondo. La polemica deriva dal finanziamento di 23 milioni di euro, in cinque anni, che la regione Toscana avrebbe destinato al progetto FAIV per una ricerca su 10 vaccini del Centro Novartis di Siena contro le malattie rare, alcuni dei quali dedicati prioritariamente ai paesi in via di sviluppo. I costi saranno sostenuti da Novartis Vaccines and Diagnostics, la Fondazione Bill e Melinda Gates e la regione Toscana (il contributo regionale è concesso in base alla disciplina comunitaria in materia di aiuti di Stato a favore di ricerca, sviluppo e innovazione, con l'approvazione della Commissione Europea).
Il Comitato Scientifico EQUIVITA ritiene suo obbligo fare alcune osservazioni sulle motivazioni diffuse dal Governatore della Regione Toscana Enrico Rossi per giustificare la sua scelta.
1) Come ha spiegato in una breve frase l'immunologo di fama internazionale Ferdinando Aiuti: "Paradossalmente le vaccinazioni hanno portato ad una modificazione della struttura del nostro sistema immunitario. Cioè: evitiamo di prendere quella malattia, ma restiamo più facilmente attaccabili da altre".
L'idea dell'uso di vaccini per le malattie rare è dunque un controsenso in sé. Per fare un buon uso delle nostre conoscenze e dell'esperienza acquisita sui vaccini è necessaria infatti una valutazione dei costi-benefici per ogni malattia presa in esame. Sarà solo in presenza delle malattie a larga diffusione, nei luoghi della loro diffusione, che il vaccino supererà questa prova. Le malattie di scarsa diffusione dovranno essere combattute in altro modo, ovvero con la prevenzione (miglioramento dell'ambiente). Una vaccinazione di massa ripetuta per tante malattie, anche per le malattie a basso rischio di contagio, riduce, come abbiamo visto, le difese immunitarie dell'organismo umano e di conseguenza produce l'effetto contrario a quello desiderato.
2) La coltura per i vaccini può essere causa essa stessa della sopravvivenza della malattia. La prova ci viene dal fatto che quando i casi di vaiolo furono giunti (vuoi per i vaccini, vuoi per altre cause) ad un numero estremamente basso, un consesso scientifico internazionale decise di sospendere la vaccinazione obbligatoria, in quanto il virus rischiava di essere tenuto in vita soltanto da chi fabbricava i vaccini o da chi si faceva vaccinare: questa sua forzata sopravvivenza costituiva un pericolo ben più serio di quello dovuto ai pochissimi casi spontanei residui.
3) E' spiacevole vedere che nella ricerca sovvenzionata dalla regione Toscana verranno ancora messi da parte metodi ormai in uso in tanti paesi (in primis gli Stati Uniti) in quanto in Europa non ancora "riconosciuti", per mantenere in vita un metodo arcaico, fallace e inadeguato alle odierne esigenze che si basa sull'arcaico "modello animale". La prova che ci viene da tanti anni di ricerca sull'AIDS dovrebbe essere illuminante: dei cento vaccini scoperti che tutelano le scimmie dalla loro forma di AIDS, non uno solo è stato applicabile all'uomo!
4) Pur se, secondo il Governatore Rossi, nelle prove che verranno fatte sugli animali per la scoperta dei vaccini varrà applicato il principio delle 3R (Rimpiazzare, Ridurre e Raffinare) sappiamo bene che questo principio (pubblicato da Russel e Burch nel remoto '59) non ha in alcun modo frenato l'uso di animali nella ricerca, nonostante le prove dell'errore scientifico che esso rappresenta siano sempre più abbondanti e l'errore venga sempre più spesso denunciato da prestigiosi ambiti scientifici (vedi il Rapporto “Toxicity testing in the 21st century” dell’Accademia Nazionale delle Scienze USA). Nonostante i progressi della scienza, in particolare nella genetica e la biologia, abbiano aperto le porte a tecnologie mille volte più efficaci, affidabili, rapide ed economiche, nel campo della ricerca tossicologica.
Il Comitato scientifico EQUIVITA vede con rammarico, dunque, un investimento così cospicuo della Regione Toscana in quanto fatto su molte premesse sbagliate. Si augura che un suo impegno possa invece basarsi su di una ricerca innovativa e realmente utile, che faccia tesoro delle nuove tecnologie utilizzate nei metodi sostitutivi, per il bene della salute umana e dell'ambiente, per un nuovo paradigma scientifico che vada incontro ai cambiamenti indispensabili nel terzo millennio.
NOTA: La Novartis è un'azienda che opera nel farmaceutico ed è la seconda al mondo per fatturato: ha preso questo nome nel 1996 con la fusione della Ciba-Geigy e la Sandoz, tutte aziende svizzere di grande peso. Nel 2007 ha venduto la Gerber Products Company alla Nestlè e nel 1212 ha comprato la Fougera Pharmaceuticals. E' utile sapere che la Novartis ha dato nascita alla Syngenta nel fondersi nel 2000 con l’Astrazeneca, per distaccare il settore operativo nel campo dell'agricoltura, ovvero dei fitofarmaci (pesticidi) e degli Ogm.
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