Percorso


Banners_en



HOW TO SUSTAIN US?
click here

cingliale

Gogodigital Paypal Donation_en




Risposta di EQUIVITA, Comitato Scientifico Antivivisezionista,

alla decisione del Consiglio di Stato riguardante i macachi di Parma

30.1.2021

 

Il Comitato Scientifico EQUIVITA accoglie con grande sconforto e stupore il voto emesso dal Consiglio di Stato che condanna i 6 macachi di Parma ad una sperimentazione tanto inutile quanto invasiva. Tale sperimentazione, che investe somme (dei contribuenti) assai elevate, è probabile che oltre tutto incida sulle risorse disponibili per tante situazioni di emergenza di questo drammatico periodo.

 

Desideriamo mettere in evidenza due punti:

 

a)  Il Comitato Scientifico EQUIVITA tiene a precisare anzitutto di ritenere inutili non solo le sperimentazioni sui macachi progettate dal Prof. Tamietto per il progetto Light-up, ma inutili anche TUTTE le sperimentazioni finalizzate alla salute umana che si avvalgono del modello animale. Chiunque sostenga questa posizione per cui “nessuna specie animale può essere modello sperimentale di altra specie” (P. Croce, Ospedale Sacco, membro del College of American Pathologists) viene costantemente censurato da chi, sia per radicamento a vecchie usanze e convinzioni, sia di frequente per interessi personali o di gruppo, sostiene l’opposto (vedi NOTA 1).

Ma nonostante le continue censure, il Movimento Scientifico Antivivisezionista cresce di anno in anno in tutti i continenti.

b) Molto spesso, troppo spesso, viene attribuita l’ostilità all’uso degli animali in laboratorio esclusivamente agli “animalisti”, ovvero ad una (giusta) battaglia sul fronte dell’etica, che si può sintetizzare nella frase “un essere vivente non può essere considerato tanto simile all’uomo da potergli servire come modello sperimentale e allo stesso tempo tanto dissimile da non avere assolutamente alcun diritto”. Noi riteniamo che l’etica sia oggi l’area in cui occorre il maggiore impegno per salvare il pianeta.

TUTTAVIA TENIAMO A PRECISARE CHE:

 EQUIVITA CONDANNA LA SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATO QUALE MEMBRO DI UN IMPORTANTE MOVIMENTO SCIENTIFICO CHE IN TUTTO IL MONDO SI BATTE PER UN FONDAMENTALE RINNOVAMENTO DELLA SCIENZA E CHE SI OPPONE ALL’USO DEL MODELLO ANIMALE NELLA RICERCA BIOMEDICA DESTINATA ALL’UOMO, IN QUANTO TALE MODELLO E’ SCIENTIFICAMENTE ERRATO (Nota 2).                                      

 

Chi continua a difendere il modello animale, fingendo di non sentire le nostre obiezioni SCIENTIFICHE, vuole evitare:

  • Di dover trovare argomenti su posizioni difficili da sostenere e che, oltre tutto, verrebbero smentite da centinaia di statistiche (un solo esempio tra tanti: su 100 farmaci che sono risultati innocui sugli animali, 92 vengono poi scartati durante le prove cliniche sull’uomo. Pubmed);
  • Di dover confrontare i risultati che si ottengono usando l’antiquata modalità di ricerca nella scatola cranica delle scimmie con i risultati che si ottengono con le nuovissime tecnologie, non invasive, in particolare nello studio del cervello umano come il neuroimaging, come gli organoidi, che riproducono il cervello umano in vitro (mini-brain) come anche qualsiasi altro organo, ecc. ecc.
  • Di dover confrontare i tempi delle risposte (che saranno cento, mille volte più veloci), oltre alla completezza delle risposte (che potranno essere riferite a tante situazioni diverse in uno stesso esperimento) e anche, last but not least, il costo della ricerca;
  • Di dover promuovere l’osservanza dell’obbligo, risultante dalla direttiva UE, di sostituire il modello animale con i nuovi metodi, non appena questi sono validati (NOTE 3 e 4).

---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

PER CONSULTARE UN VASTO ARCHIVIO di dichiarazioni, di studi scientifici, di posizioni, di questo crescente movimento, consultare il sito <Stopvivisection.eu> (1.171.000 firme legalizzate, raccolte in 10 mesi e presentate a Bruxelles il 15.5.2015 dai promotori dell’Iniziativa de Cittadini Europei “Stopvivisection”).

----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Nota 1: A testimonianza di ciò è sufficiente osservare che il modello animale viene preso come “Golden Standard” per la validazione di ogni “metodo alternativo”, mentre esso stesso (ovvero l’uso del modello animale) non è mai stato riconosciuto o “validato”!

 

Nota 2: “Biologi italiani” 6/2003:

Il fenomeno di come certi assunti metodologici si radichino in una comunità scientifica senza che ripetuti fallimenti riescano ad incrinare la fedeltà, se non la fiducia, dei praticanti è stato posto al centro della sua concezione della scienza dello storico ed epistemologo Thomas Kuhn.

Come si sa, per Kuhn la scienza procede per lunghi periodi di “scienza normale”, cioè di dominio, tenace e insensibile, alle critiche di un paradigma (l’insieme di idee, tecniche e problemi accreditato in quel momento presso la data comunità scientifica) intervallati da periodi relativamente brevi di “crisi” (durante i quali prolificano le difficoltà concettuali e le anomalie sperimentali irrisolte), che a loro volta culminano nelle “rivoluzioni scientifiche”; queste ultime inaugurano una nuova epoca di scienza normale, all’insegna di un nuovo paradigma”.

Marco Mamone Capria, Università di Perugia, da: “Pseudoscienza nella scienza biomedica contemporanea: il caso della vivisezione “.

 

Nota 3: Il fatto che la stessa sostanza possa essere dichiarata inoffensiva o cancerogena a seconda della specie animale utilizzata, fa della sperimentazione animale lo strumento per eccellenza per commercializzare ogni tipo di prodotto , anche se pericoloso,  e per mettere a tacere le vittime che osassero fare causa al produttore.

Claude Reiss, tossicologo molecolare e direttore di ricerca emerito al CRNS di Parigi.


Nota 4: Nature, 10,11,06

Le prove su animali sono scienza di cattiva qualità. Dalla loro sostituzione dipende la vita di milioni di esseri umani, essendo ormai dimostrato che all’inquinamento chimico è dovuto il costante aumento di tumori, malattie neurodegenerative, malformazioni, disordini del sistema endocrino, riproduttivo, ecc.

Thomas Hartung: già direttore del Centro Validazione Metodi Alternativi, (ECVAM) della UE.



Powered by Joomla! 1.6 - Webmaster: Roberto Trozzo