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Newsletter gennaio 2008

24/1/08

Venter Institute costruisce la più lunga sequenza di DNA sintetico mai sviluppata in laboratorio (che non funziona)

“Non è una questione di dimensioni, ma di buon senso”, ammonisce ETC Group

Fonte: ETC Group

ETC Group ha oggi nuovamente chiesto una moratoria sul rilascio e la commercializzazione di organismi sintetici dichiarando che è ormai tempo di aprire un dibattito sociale sul controllo della biologia sinetica. Il rinnovato appello è stato lanciato dopo che l’equipe di ricerca di J. Craig Venter ha annunciato di aver creato in laboratorio il primo genoma sintetico lungo quanto un batterio utilizzando sequenze di DNA sintetico ordinate per posta.

Il genoma è stato battezzato Mycoplasma genitalium JCVI-1.0 ed è simile all’originale presente in natura, un batterio genitale con il genoma conosciuto più piccolo di qualsiasi organismo vivente autonomo. La notizia era stata già diffusa, ma nuovi sono i dettagli pubblicati oggi su Science.

Per leggere la notizia: http://www.equivita.it/Biologia_sintetica2_ETC_Group.htm

16/1/08
Gruppo europeo sull’etica (EGE) emette parere sfavorevole alla clonazione a fini alimentari

Fonte: AIAB

"Considerato l'attuale livello di sofferenza e di problemi di salute delle giumente surrogate e dei cloni animali, il gruppo europeo sull'etica dubita che la clonazione di animali per fini alimentari sia eticamente giustificata. Se ciò valga anche per la progenie è aperto a ulteriori ricerche scientifiche". Lo afferma il gruppo europeo sull'etica (EGE) nel suo parere sugli aspetti etici della clonazione animale, parere richiesto dalla Commissione europea e ad essa trasmesso oggi. "Attualmente - vi si legge - l'EGE non vede argomenti convincenti per giustificare la produzione alimentare da cloni e loro discendenti". Nel caso in cui in futuro tali alimenti venissero comunque autorizzati, l'EGE fa una serie di raccomandazioni, relative alla sicurezza alimentare, "pre-condizione alla commercializzazione", al benessere e alla salute animale e tracciabilità. Inoltre, l'EGE, "pur consapevole delle difficoltà tecniche di etichettare i prodotti dei discendenti dei cloni, raccomanda comunque che la commissione assuma iniziative per individuare procedure mirate prima della commercializzazione di tali alimenti nell'Ue". (Agrapress)

15/1/08

Aperto vaso di pandora con la decisione della FDA su carne e latte clonati

Fonte: Centre for Food Safety - Comunicato Stampa

Il Centre for Food Safety (CSF) ha duramente criticato la decisione della Food and Drug Administration (FDA) sulla clonazione animale definendola “irresponsabile”.

La FDA, infatti, ha emesso il proprio verdetto nonostante il Senato statunitense abbia approvato a stragrande maggioranza un emendamento al Farm Bill 2007 che rinvia la decisione sulla clonazione a quando la National Academy of Sciences (NAS) e l’USDA avranno completato studi rigorosi sulla sicurezza degli alimenti derivati da cloni e sulle possibili ripercussioni economiche e commerciali della loro immissione sul mercato.

Il CFS ha condannato, inoltre, l’assenza di disposizioni in merito alla tracciatura e all’etichettatura degli alimenti clonati e ha liquidato come l’ennesimo tentativo di imporre ai cittadini una tecnologia indesiderata la proposta di un programma volontario di registrazione per la clonazione avanzata dalle due maggiori aziende del settore (Viagen e Trans Ova).

Una volta immessi sul mercato senza etichette, infatti, sarà comunque impossibile distinguere gli alimenti clonati da quelli convenzionali a tutto danno dei consumatori.

Insieme decine di altre aziende alimentari, gruppi animalisti  e legislatori federali, il CFS ausica che il Congresso approvi al più presto il Farm Bill 2007 prevenendo l’immissione in commercio dei cloni animali e rispondendo alla sconsiderata risoluzione della FDA.

14/1/08
Francia sospende MON810 chiamando in causa nuove prove scientifiche
Fonte: EurActive, Belgio

Nicolas Sarkozy ha annunciato l’11 gennaio 2008 che la Francia invocherà una clausola di salvaguardia dell’UE che consente di sospendere sul territorio nazionale la vendita e la coltivazione di una coltura gm autorizzata in tutta l’Unione.
La decisione è stata adottata dopo che l’Alta Autorità Provvisoria sugli Ogm francese, ha presentato il 9 gennaio scorso le conclusioni di uno studio sugli effetti del MON810 sulla salute e sull’ambiente. La commissione, composta da 15 scienziati, ha annunciato di aver trovato “nuove prove di danni alla flora e alla fauna”.

Non tutti i membri del comitato, tuttavia, hanno sottoscritto la dichiarazione finale sostenendo di non aver avuto tempo sufficiente per condurre lo studio.

Le nuove evidenze scientifiche riguardano, tra gli altri, l'impollinazione incrociata tra campi gm e convenzionali a livello locale e gli effetti negativi sugli insetti, su una specie di lombrichi e sui microrganismi.

Secondo la legge dell'UE la Commissione europea ha ora 60 giorni di tempo per decidere della validità delle nuove prove scientifiche evidenziate dalla commmissionesugli Ogm. In caso di parere sfavorevole, la Commissione può indurre la Francia a rimuovere l’ordine di sospensione, a meno che i membri del Consiglio dei ministri non si oppongano alla decisione con una maggioranza qualificata.

Austria, Germania e Polonia hanno precedentemente invocato la clausola di salvaguardia senza successo, in quanto la Commissione non ha mai appoggiato le loro richieste. I ministri dell’Ambiente dell’UE, inoltre, sono stati più volte incapaci di raggiungere la maggioranza qualificata, contro o a favore delle proposte avanzate dalla Commissione per la rimozione delle interdizioni su base nazionale.

Nell’ottobre del 2007 il ministro portoghese dell’Ambiente Nunes Correia ha dichiarato che la maggioranza degli stati membri si oppone alla rimozione forzata dei divieti da parte della Commissione. Egli ha aggiunto inoltre: “le proposte della Commissione continuano a prevale nonostante l’esplicito volere degli stati membri. Ciò deve farci riflettere”.

Tutti i commissari sono pronti a dibattere sugli Ogm ai principi di febbraio per chiarire l’orientamento politico della Commissione europea sulla questione.

8/1/08

Nuovo studio conferma: contaminato da Ogm il mais del Perù

Fonte: Ogm in Perù: sfide e contromisure necessarie

Studio dell’Università Nazionale Agraria La Molina (Unalm)

(http://www.biosafety-info.net/article.php?aid=492)

Analisi condotte nel corso del 2006 e del 2007 su campioni prelevati da comuni piantagioni di mais hanno rivelato la presenza degli Ogm NK603 e Bt 11 nella Valle de Barranca.

Il Perù importa mais, cotone e soia da paesi in cui queste colture sono transegniche.

Le colture importate sono destinate all’industria petrolifera, alimentare umana e animale e della farina. Nonostante le disposizioni contenute nel Protocollo di Cartagena, di cui il Perù è firmatario, i cereali entrano nel paese non accompagnati da documentazione utile per l’identificazione dei transgeni.

Lo studio formula diverse raccomandazioni tra cui l’emissione di leggi che consentano di implementare la legge nazionale sugli Ogm (27104) e il Protocollo di Cartagena.



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