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Newsletter marzo 2008

25/3/08

La Rete per un’America Latina Libera da Ogm chiede regime di responsabilità civile per i danni da Ogm

Fonte: Radio Mundo Real

La Rete per un’America Latina Libera dagli Ogm ha dichiarato che la creazione di un regime vincolante di responsabilità civile per i danni causati dai transgenici è “essenziale” per le comunità  della regione, in cui si concentra il 30% della biodiversità agricola del mondo.

Il regime consentirebbe l’adeguata riparazione dei danni causati dai transeginici alla salute e all’ambiente e dovrebbe allo stesso tempo cercare di prevenirli. "Siamo convinti che le finalità del Protocollo di Cartagena sulla Biosicurezza […] possano essere effettivamente raggiunte solo in presenza di un regime vincolante per gli stati e per i soggetti privati", ha assicurato la Rete in un comunicato diffuso lo scorso 16 marzo. Il Protocollo di Cartagena sulla Biosicurezza è il primo accordo internazionale che regola il trasporto, la gestione e l’uso degli Ogm. Esso è stato adottato nel 2000 ed è entrato in vigore nel 2003 come complemento alla Convenzione sulla biodiversità delle Nazioni Unite. La Rete per un’America Latina Libera dagli Ogm riunisce organizzazioni di agricoltori, indigene, della società civile, ricercatori e accademici impegnati nello studio dell’impatto degli Ogm sulla regione e per la salvaguardia della biodiversità. La coalizione fa notare che l’esistenza del Protocollo di Cartagena è essenziale per la società latinoamericana in quanto l’ambiente della regione, la biodiversità e la salute di gran parte della popolazione sono minacciate dalla produzione agricola con transgenici. E’ necessario, tuttavia, introdurre anche un regime di responsabilità civile vincolante per i danni che possono essere provocati dagli Ogm. Tale sistema deve essere incentrato sul rischio creato dal soggetto che causa il danno: questi deve adottare misure di riparazione e risarcimento in quanto ha causato il danno, indipendentemente dall’averlo fatto per imprudenza, imperizia o negligenza. Il fatto che un simile regime non sia stato ancora creato va a beneficio delle sole multinazionali produttrici di transgenici e di un numero parimenti ristretto di società responsabili del commercio globale delle derrate agricole. La contaminazione causata dagli Ogm si verifica sempre più frequentemente e interessa tanto le popolazioni locali quanto la biodiversità. In Bolivia e Guatemala, è  stato rinvenuto in carichi destinati ad aiuti alimentari il mais gm Starlink (approvato solo per il consumo animale), e sono stati registrati numerosi casi di contaminazione con il mais, la soia e il cotone in diversi paesi della regione.

03/03/08

La Francia propone di adottare norme più severe per le colture gm

Fonte: Agence France Press

La Francia ha proposto lo scorso lunedì di riformare l’attuale sistema di autorizzazione degli Ogm in Europa introducendo criteri più stringenti che tengano conto di un’ampia gamma di fattori ambientali e di sicurezza. Una portavoce della Commissione europea ha dichiarato che nessuno stato membro si è opposto alle proposte della Francia, mentre, secondo il ministro francese dell’Ambiente Jean-Louis Borloo, sei stati, tra cui Spagna, Italia e Polonia, si sono pronunciati a loro favore. Secondo il piano delineato dalla Francia, sostenuto anche dalla Germania secondo Borloo, le richieste di autorizzazione degli Ogm dovrebbero essere oggetto di un esame indipendente e multidisciplinare. La procedura attuale prevede che l’Autorità europea per la Sicurezza alimentare (EFSA) emetta un parere scientifico sul prodotto gm di cui si richiede l’immissione in commercio e che successivamente gli stati membri decidano se concedere l’autorizzazione. Tuttavia poiché di norma essi sono divisi, la decisione passa alla Commissione UE che segue abitualmente il parere emesso dall’EFSA. La Francia chiede che insieme alla sicurezza dei transgenici siano valutati il loro impatto sull’economia agricola, il deterioramento del suolo e gli effetti provocati sulle altre colture. La Francia ha vietato l’uso del mais MON810 della Monsanto, l’unico prodotto gm coltivato in Europea, in gran parte in Spagna.



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